27 novembre 2014

Le ceramiche di Pordenone Marchio SCALA



 Ecco qui l'altro marchio famoso della produzione di ceramiche, terraglie,  maioliche di Pordenone, la fabbrica SCALA.
I manufatti che ho trovato nel corso degli anni sono oggetti bellissimi con decori e colori veramente affascinanti. 
Peccato che me ne siano capitati sottomano veramente pochi... come le notizie su questa manifattura! Sò solo che in "soli" 25 anni di produzione probabilmente sarà difficile reperire dei pezzi e ancora più difficile sapere chi ha disegnato e collaborato per la parte artistica.

“SCALA Pordenone” - MARCHIO: di colore verde, Disegno di una Scala a pioli con

                          1- inscritta in una forma a gagliardetto con la dicitura MADE IN YTALY e PORDENONE
                               (nota Italy scritto con la Ypsilon)

Logo ceramica SCALA terraglia
 
                      2- tra 2 leoni rampanti con la dicitura PORDENONE sul fondo

logo terraglia SCALA

 Due note sulla fabbrica

Giulio Locatelli  nato a Pordenone nel 1907
Nel 1942 diede l’avvio dell’attività imprenditoriale fondando, sull’area dell’attuale Centro Studi di Pordenone, la Ceramica Scala. (poi stabilimenti ad Orcenico (PN) anno 1958, nel sud dell’Italia a Roccasecca (anno 1963), in Spagna a Burgos (anno 1966).
Nel 1969, anno di cessione alla American Standard che divenne Ideal Standard.




Ora le cose più interessanti; alcune foto dei prodotti marchio SCALA PORDENONE 

delle quali però non ho idea dell'epoca...facile dire che sono tra i '40 ed i '60!
Attendo da voi notizie se ne sapete qualcosa.

tazza vintage decorazione aerografo
Tazza Scodella marchio SCALA con decoro a aerografo

Questa Tazza è stata per decenni il portavaso delle piantine grasse di casa della nonna! e divo dire che faceva proprio "la sua figura"! perfetto esempio di riciclico creativo ante litteram.
D'altronde la " decontestualizazione dell'oggetto" è ARTE!


Scodella vintage rosa con animali
Tazza da tè con piattino Decorata a smalto in rilievo
Questa delizia di tazza da tè è l'unica sopravissuta del servizio...assieme a 3 piattini!
Diciamo che rientra nel TEA FOR ONE; tazza, piattino, altro piattino per i dolcetti, altro piattino per il limone...



Ha un fantastico decoro con animali: Elefante, Giraffa e... Cigno! strano abbinamento il cigno per un tema "etnico africa". Son sempre più curiosa di sapere chi era il direttore artistico della SCALA Ceramiche.

Il colore "Rosa Porcello" è veramente d'impatto e le decorazioni bianco candido sono leggermente in rilievo.

Sembra quasi una variante della porcella biscuit tipo la Wedgwood inglese...




















Attendo notizie utili da chi ne sa più di me!

24 novembre 2014

Le Manifatture Ceramiche di Pordenone - GALVANI - SCALA




La più conosciuta e longeva nella produzione di ceramiche, terraglie nel pordenonense è sicuramente la fabbrica “GALVANI” quella con il famoso marchio del GALLETTO.

Marchio: Colore Verde, Gallo al centro di corona circolare con scritta “Galvani Ind. Ceramiche”


Logo Galvani terraglia
Marchio Ceramiche Galvani Pordenone
Altro marchio Ceramiche Galvani

 Simbolo grafico di un galletto stilizzato -  testa di un gallo



l marchio con il caratteristico “Galletto” Galvani contrassegnò non pregiate porcellane etc. ma ,per la prima volta, privilegiò le classi popolari con la produzione di pignatte, scodelle, boccali, catini, terrine, orcioli, in terraglia e cristalline in argilla.

I prodotti più conosciuti hanno i caratteristi disegni di rose e fiori dipinti a pennello, arricchiti da motti di sapienza popolare friulana, ma produssero anche decori di ispirazione cinese e a imitazione della ceramica inglese.

Tipico decoro con fiori della Ceramica GALVANI


Fondata nel 1811 da Giuseppe Galvani, l’Azienda Galvani di Pordenone produce terraglie maioliche, terre ordinarie, terraglia dura.
Pare che i primi manufatti della fabbrica Galvani vengono marcati con il simbolo grafico di un'ancora.

Nel 1836 il figlio Andrea Galvani sviluppò, tra l’altro, il procedimento di trasferimento a stampa  e della decorazione a riporto, destinata prevalentemente al mercato estero curato poi dai suoi figli Giuseppe e Giorgio.

Nel 1855 i fratelli Giuseppe e Giorgio utilizzano il simbolo del galletto come marchio di fabbrica.

CURIOSITA’
- Sapevate che all’alba del ‘900 la produzione di articoli nuovi comprendeva le tabelle per la numerazione civica, la denominazione delle vie, la nominazione dei loculi cimiteriali?

Nel 1918, dopo il congedo militare, Enrico Galvani  venne chiamato a dirigere le aziende familiari tra le quali la Ceramiche Galvani di Pordenone (che in seguito lascerà al cugino Giuseppe) dando un forte impulso al reparto di ceramica artistica, che diverrà ben presto famosa ed apprezzata in tutta Italia e all’estero, studiando modelli e decori per ogni singolo mercato senza trascurare le tematiche tradizionali legate al territorio friulano.
CURIOSITA’
- Importantissimo fu il contributo fornito da Enrico Galvani alla Resistenza. Egli fu uno dei nostri “Schindler” italiano perché, durante i rastrellamenti o il reclutamento obbligatorio degli anni 1944-45, diede a molti giovani cordenonesi “copertura” assumendoli alle proprie dipendenze ed evitando così la loro deportazione in Germania.
Inoltre divulgò la cultura e l’istruzione tecnica tra i suoi dipendenti:
   mandò a proprie spese gli operai  più meritevoli a scuole specializzate e
   finanziò direttamente scuole serali, come la Scuola Serale di Disegno Professionale di Cordenons e la Scuola Serale professionale di Pordenone “Andrea Galvani”.
- Morì nel 1963, concludendo una vita interamente dedicata al lavoro e a opere che hanno portato nuovo benessere tra le genti del Friuli. - Vidal & Bidinost, Biografia dell'ing. Enrico Galvani –


I PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO
Per fornire idee e progetti e rilanciare la produzione ceramica friulana vennero chiamati e coinvolti artisti di fama, che non solo seppero rinnovare lo stile “rustico” tradizionale con il “rustico moderno” ma anche misurarsi con il Futurismo, il Déco e il Novecentismo.
 Disegnarono per la Galvani artisti d’avanguardia come Gino Rossi, Anselmo Bucci, Giacomo Balla, Teonesto Deabate, Eugenio Polesello.

Servizio da tavola disegnato da G. BALLA


Negli anni ‘30 la direzione artistica fu di Angelo Simonetto, maestro della decorazione all’aerografo e interprete originale dello stile Novecento, chiamò a collaborare, con nuove forme plastiche e decori, scultori come Ruffo Giuntini, Armando Pizzinato e Roberto Rosati.

Esempio di decorazione aerografa degli anni '30


1942 - La Galvani è presente alla Biennale di Venezia con una serie di vasi dalle linee pulite e dai colori di moda, che la mettono in posizione di rilievo a livello internazionale. 


ANNI '50 e '60
Esempi della produzione delle terraglie per la tavola della Galvani. Particolarissime le lavorazioni a rilievo con decori a colori decisi. Così tazze, ciotole, insalatiere etc.

Decoro terraglia Galvani anni '60
GALVANI - Decori tipici degli anni '60

 

Dopo anni di intensa produzione, la definitiva cessione della Galvani all’inizio degli anni ’70. 



Dopo la chiusura delle Ceramiche Galvani il Museo di Pordenone, verso la metà degli anni ’80, acquisisce parte di quello che costituiva il patrimonio storico della produzione e dei campionari della fabbrica. Museo Civico di Pordenone

 

Marchi della GALVANI - Galletto

Immagine presa da QUI

18 novembre 2014

LAVENO E LE SUE CERAMICHE



Come promesso, un piccolo riassunto della storia delle prestigiose Maniffature della ceramica a Laveno  (VA)

Ceramiche che, in vero, sono anche terraglie, maioliche, porcellane etc... ma questa sarà un'altra storia!

Alcuni Marchi relativi alla Ceramica LAVENO

PICCOLA STORIA DELLA LAVENO

- Nel 1856, i signori Carnelli, Caspani e Revelli, fondano a Laveno la società ceramica C.C.R.
La produzione è orientata alla terraglia opaca.

- Nel 1865 la società, in seguito alla morte di Caspani, assume la denominazione di Carnelli, Revelli, Casati.
- Nel 1883 La manifattura diventa così ufficialmente la Società Ceramica Italiana S.p.A. - S.C.I.
- Nel 1885, Revelli abbandona la S.C.I. per fondare la Società Ceramica Revelli  S.C.R in territorio di Mombello, specializzata nella produzione di terraglia semiforte.



Severino Revelli e la "Società Ceramica Revelli" si dedica alla produzione di servizi da tavola in terraglia forte decorata e porcellana.
Nel 1924
Franco Revelli, figlio di Severino, consorzia la "SCR" con la "SCI" di Laveno e ne dirige la produzione fino al 1932 - servizi da tavola e vasellame in porcellana e terraglia.
La manifattura sarà attiva fino al 1980.

 



Ceramica Ravelli SCR
Ceramica LAVENO Marchio SCR Ravelli

Scodella terraglia laveno SCR
Tazze - Scodelle per la colazione Laveno SCR
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  Il dopoguerra ( fine degli anni ‘40) è segnato dalla competenza e dall'iniziativa delle maestranze lavenesi che, formate anche grazie alla Scuola di Avviamento Professionale per Ceramisti, (trasformata nel 1957 in Scuola di Avviamento Professionale Statale) favoriscono lo sviluppo di un tessuto artigianale di imprese più piccole.
Nascono così le ceramiche DEAM, Della Torre, Pareschi, Dal Santo, Icral, Keravem, Bottega Costantini.

Terraglia decorata Laveno
Esempio di Ceramiche da tavola  Decorate LAVENO DEAM

Nel 1965 la SCI viene assorbita dalla Richard-Ginori. Una svolta determinante nella storia dell'azienda con la nascita della Società Ceramica Italiana Richard-Ginori S.p.A.
Negli anni ’80 del Novecento  il tramonto:
Nel 1980 chiude la ceramica "REVELLI"
Nel 1982 cessa la produzione alla ceramica "LAGO", quella che sembrava a tutti la più solida.
Poi la "BOESIO" e la "VERBANO".
Nel 1990 si tenta di rilanciare la "PONTE" con l'avviamento della produzione di porcellana "bone china" che rappresenta un'eccellenza unica in Europa,
ma i venti della globalizzazione spengono definitivamente l'esperienza industriale lavenese al traguardo dei 150 anni di storia.

Museo Internazionale del Design Ceramico di Cerro di Laveno -  palazzo Perabò.
Museo realizzato dal Comune di Laveno Mombello su indicazione di Vittorio Longobardi e realizzato da l'arch. Antonia Campi.           Info sul Museo

maggiori informazioni sulla storia della ceramica di Laveno