La più
conosciuta e longeva nella produzione di ceramiche, terraglie nel pordenonense è
sicuramente la fabbrica “GALVANI” quella con il famoso marchio del GALLETTO.
Marchio: Colore Verde, Gallo al centro di
corona circolare con scritta “Galvani Ind. Ceramiche”
Marchio Ceramiche Galvani Pordenone |
Altro marchio Ceramiche Galvani |
Simbolo grafico di un galletto
stilizzato - testa di un gallo
l marchio
con il caratteristico “Galletto” Galvani contrassegnò non pregiate porcellane
etc. ma ,per la prima volta, privilegiò le classi popolari con la produzione di
pignatte, scodelle, boccali, catini, terrine, orcioli, in terraglia e
cristalline in argilla.
I prodotti più conosciuti hanno i
caratteristi disegni di rose e fiori dipinti a pennello, arricchiti da motti di
sapienza popolare friulana, ma produssero anche decori di ispirazione
cinese e a imitazione della ceramica inglese.
Tipico decoro con fiori della Ceramica GALVANI |
Fondata nel 1811 da Giuseppe Galvani, l’Azienda
Galvani di Pordenone produce terraglie
maioliche, terre ordinarie, terraglia dura.
Pare che i
primi manufatti della fabbrica
Galvani vengono marcati con il simbolo
grafico di un'ancora.
Nel 1836 il figlio Andrea Galvani sviluppò, tra l’altro, il procedimento di trasferimento a stampa e della decorazione a
riporto, destinata prevalentemente al mercato estero curato poi dai suoi figli
Giuseppe e Giorgio.
Nel 1855 i fratelli Giuseppe e Giorgio utilizzano
il simbolo del galletto come
marchio di fabbrica.
CURIOSITA’
- Sapevate che all’alba
del ‘900 la produzione di articoli nuovi comprendeva le tabelle per la numerazione civica, la denominazione delle vie, la
nominazione dei loculi cimiteriali?
Nel 1918, dopo il congedo militare, Enrico Galvani venne chiamato a dirigere le aziende familiari tra le quali la Ceramiche Galvani di Pordenone (che in seguito lascerà al cugino Giuseppe) dando un forte impulso al reparto di ceramica artistica, che diverrà ben presto famosa ed apprezzata in tutta Italia e all’estero, studiando modelli e decori per ogni singolo mercato senza trascurare le tematiche tradizionali legate al territorio friulano.
CURIOSITA’
- Importantissimo fu il contributo fornito da
Enrico Galvani alla Resistenza. Egli fu uno dei nostri “Schindler” italiano perché,
durante i rastrellamenti o il reclutamento obbligatorio degli anni 1944-45,
diede a molti giovani cordenonesi “copertura” assumendoli alle proprie
dipendenze ed evitando così la loro deportazione in Germania.
Inoltre divulgò
la cultura e l’istruzione tecnica tra i suoi dipendenti:
mandò a
proprie spese gli operai più meritevoli a
scuole specializzate e
finanziò direttamente scuole serali, come la Scuola
Serale di Disegno Professionale di Cordenons e la Scuola Serale professionale
di Pordenone “Andrea Galvani”.
- Morì nel 1963, concludendo una vita interamente
dedicata al lavoro e a opere che hanno portato nuovo benessere tra le genti del
Friuli. - Vidal & Bidinost, Biografia dell'ing. Enrico
Galvani –
I PRIMI DECENNI DEL
NOVECENTO
Per fornire idee e progetti e rilanciare la produzione
ceramica friulana vennero chiamati e coinvolti artisti di fama, che non solo
seppero rinnovare lo stile “rustico” tradizionale con il “rustico moderno” ma
anche misurarsi con il Futurismo, il
Déco e il Novecentismo.
Disegnarono per la Galvani artisti d’avanguardia come Gino Rossi, Anselmo Bucci, Giacomo Balla,
Teonesto Deabate, Eugenio Polesello.
Servizio da tavola disegnato da G. BALLA |
Negli anni ‘30 la
direzione artistica fu di Angelo
Simonetto, maestro della decorazione all’aerografo e interprete originale
dello stile Novecento, chiamò a collaborare, con nuove forme plastiche e decori,
scultori come Ruffo Giuntini, Armando Pizzinato e Roberto Rosati.
Esempio di decorazione aerografa degli anni '30 |
1942 - La Galvani è
presente alla Biennale di Venezia con una serie di vasi dalle linee pulite
e dai colori di moda, che la mettono in posizione di rilievo a livello
internazionale.
ANNI '50 e '60
Esempi della produzione delle terraglie per la tavola della Galvani. Particolarissime le lavorazioni a rilievo con decori a colori decisi. Così tazze, ciotole, insalatiere etc.
GALVANI - Decori tipici degli anni '60 |
Dopo anni di intensa produzione, la definitiva cessione della Galvani
all’inizio degli anni ’70.
Dopo la chiusura delle Ceramiche Galvani il Museo di Pordenone, verso la metà degli anni ’80, acquisisce parte di quello che costituiva il patrimonio storico della produzione e dei campionari della fabbrica. Museo Civico di Pordenone
Marchi della GALVANI - Galletto |
Immagine presa da QUI
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